La Commissione europea ha chiesto alla Corte di giustizia Ue di dichiarare che l’Italia è “venuta meno” agli obblighi imposti da una decisione di Bruxelles del 2007 in merito al recupero di aiuti di Stato giudicati illegittimi ed incompatibili con il mercato interno. La Commissione aveva stabilito nel luglio 2007 che un fondo istituito dalla Regione Sardegna per i finanziamenti agevolati alle imprese di navigazione sarde costituiva un “regime di aiuti di Stato incompatibile con il mercato interno”, almeno nel periodo dal 1988 al 1996. Le autorità italiane avevano indicato di aver concesso prestiti per circa 6,5 milioni di euro, ma la Commissione non era stata in grado di quantificare direttamente la parte di aiuto, né l’ammontare totale dell’aiuto da recuperare nei confronti di ciascun beneficiario. Spettava quindi all’Italia determinare queste somme e comunicarle a Bruxelles. Per questo, ha annunciato oggi la Corte, la Commissione “chiede alla Corte di dichiarare che, non avendo preso nei termini stabiliti tutti i provvedimenti necessari a recuperare l’aiuto di Stato giudicato illegittimo ed incompatibile con il mercato interno con la decisione della Commissione, del 10 luglio 2007, l’Italia è venuta meno agli obblighi imposti” dalla decisione stessa.
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