“Ci domandiamo come la Toscana di Navigazione, Compagnia neo costituita, possa far fronte agli investimenti così sproporzionati per 75 milioni di euro”. Lo scrive in una nota Luigi Parente, amministratore delegato di Moby, la compagnia marittima che sta partecipando, proprio come Toscana di Navigazione, alla gara per la privatizzazione di Toremar. Giovedì prossimo la commissione esaminatrice dovrebbe sciogliere la riserva sull’assegnazione della società di navigazione finora di proprietà della Regione Toscana e nelle ultime settimane lo scontro tra le due società in gara si è acceso con comunicati e repliche. Sabato scorso Tdn aveva annunciato un piano di investimento da 75 milioni di euro con un aumento di capitale arrivato fino a 5 milioni. “La Toscana di Navigazione ricorrerebbe ai finanziamenti bancari per circa l’80% dell’investimento – risponde nella nota Parente – In questo momento di profonda stretta creditizia, tutto ciò pare iscrivibile soltanto al libro dei sogni. La Regione si vede così tutelata dalle penali economiche, ma totalmente scoperta sul servizio”. Anche Moby, aggiunge il suo amministratore delegato, ha pronto un piano da 60 milioni per Toremar (anche per l’acquisto nuove navi), rivelando però che pur essendo “da oltre 40 anni sul territorio fra Livorno e Portoferraio, con più di 40 navi ed un patrimonio netto di 156 milioni di euro, ha trovato con difficoltà la copertura finanziaria”. Infine la rassicurazione ai lavoratori: “I nostri programmi per Toremar – si legge nella nota – prevedono che la stessa non verrà assorbita in Moby, ma conserverà una sua identità distinta, al fine di preservare gli organici e la contrattualistica del lavoro in corso. La sede della Toremar resterà a Livorno così come i suoi dipendenti”.