Stop Egitto: associazioni preoccupate, consumatori già in guerra e t.o. che corrono ai ripari

SharmEra troppo bello per essere vero? Forse. Fatto sta che, dopo soli tre mesi di ritorno alla normalità, il fantasma dello sconsiglio che aleggiava sull’Egitto da qualche giorno, è tornato a materializzarsi oggi a metà mattinata, quando la Farnesina ha emesso il warning sulla destinazione.
Torna l’incubo della scorsa estate quando analogo provvedimento fu emesso, ancora una volta di venerdì, gettando nel panico un mercato che sull’Egitto riponeva le sue speranze di ripresa, se non di sopravvivenza.
In poche ore si è scatenato l’ovvio tam tam, con prese di posizione, annunci, chiarimenti ed indicazioni su come bisogna comportarsi in caso di annullamento dei viaggi già prenotati.
Ed ovviamente sono scese in campo le associazioni consumatori pronte a difendere eventuali torti di viaggatori delusi.
Il warning recita che su Sharm el Sheikh e sull’intera penisola del Sinai, comprese le località turistiche di Dahab, Nuweiba e Taba, è esteso lo sconsiglio “in considerazione del progressivo deterioramento della situazione di sicurezza”. Analoga posizione avevano assunto Svizzera e Germania e alcuni operatori francesi.

Fiavet, Federviaggio, Astoi
Il primo a scendere in campo è stato il presidente della Fiavet Fortunato Giovannoni, che sottolinea come lo sconsiglio potrebbe creare grossi problemi. “Mi chiedo perché queste decisioni vengano prese sempre di venerdì, come accadde anche la scorsa estate, quando lo sconsiglio per l’Egitto venne emanato in pieno Ferragosto”.
Gli fa eco Luca Patanè, presidente di Federviaggio, rimarcando pure che la novità ripropone drammaticamente la questione delle preoccupazioni e dei danni che turisti ed operatori del settore vengono a subire: “Ad esempio le legittime richieste di spostamento di data e/o destinazione che il turista richiede all’operatore nel rispetto delle regole del contratto d’acquisto che ha sottoscritto”
“So bene – aggiunge Patanè – che non spetta agli operatori stabilire il livello di sicurezza delle destinazioni estere del nostro turismo, ma fa davvero pensare la velocità con la quale l’Italia si è allineata alla posizione scelta dal Ministero degli Esteri tedesco, senza considerare invece che gli omologhi organismi francese e inglese non hanno al momento pubblicato alcun nuovo sconsiglio”.
Si fa sentire anche Astoi che, con un breve comunicato, spiega che ottemperando al proprio ruolo ed alla propria mission istituzionale, ha facilitato il confronto tra i propri associati fornendo tutte le informazioni utili allo scopo. E che pertanto i  soci adotteranno in piena autonomia le scelte che riterranno più opportune al riguardo.

Tour operator fra rimborsi e riprenotazioni
E infatti gli operatori hanno già iniziato a dare indicazioni. Settemari conferma la disponibilità a fornire su Sharm i servizi già richiesti ai clienti che volessero partire, ricordando che non è possibile prevedere gli sviluppi della situazione in atto in Egitto e invitando i clienti a prendere visione delle garanzie assicurative di assistenza.
L’operatore propone in alternativa la riprotezione al Floriana Lagoon Resort di Marsa Alam o un annullamento non soggetto a penale, salvo la quota di gestione pratica.
Anche Alpitour ha informato il mercato sulle sue mosse che prevedono riprotezioni su Marsa Alam per le partenze di domenica 2 marzo, o in alternativa la possibilità di annullare, modificare e spostare la partenza a seconda della volontà dei singoli clienti. Chi volesse partire per Sharm, informa il tour operator, è libero di farlo firmando un documento di presa visione dell’ultimo avviso dell’Unità di Crisi della Farnesina. Intanto è stato potenziato il booking “per offrire un servizio di qualità in una situazione complicata”. Insieme al call center Amico World attivo h24. Alpitour monitora l’evolversi della situazione nella penisola del Sinai, dicendosi pronta a “comunicare i provvedimenti intrapresi per le partenze delle settimane successive”.

Consumatori in allerta
A tutela dei consumatori si fa sentire il Codacons che ha messo in chiaro la sua posizione sui diritti di quanti non intendessero dar prosecuzione al contratto di viaggio. “A seguito della decisione della Farnesina di sconsigliare i viaggi in Sinai, compreso Sharm, Taba e Dabah, tutti i cittadini italiani che hanno acquistato pacchetti vacanza in tali aree devono ottenere il rimborso integrale di quanto pagato senza alcuna penale – sostiene l’associazione dei consumatori – Anche senza lo sconsiglio della Farnesina i cittadini avrebbero potuto chiedere il cambio di destinazione o l’annullamento del viaggio, in relazione alle tensioni registrate in Egitto e al venir bene dello scopo di piacere, primario in una vacanza”.
Codacons rivendica il diritto degli utenti a chiedere il rimborso integrale dei pacchetti vacanza con destinazione l’Egitto, auspicando che i turisti possano trovare accordi con agenzie di viaggio e tour operator per cambiare destinazione senza alcun costo aggiuntivo per i viaggiatori.

Autotutela: restituire i soldi ai clienti
Per parte sua, Autotutela attraverso il suo sito consiglia agli agenti di viaggio il modus operandi da adottare, ossia, di informare il cliente sulla reale situazione, di non trattenere quote ma di rimborsarle al cliente stesso in luogo del versamento al tour operator e soprattutto, ricorda all’adv di non essere parte attiva in  eventuali processi di rimborso o riprotezione ma di lasciare ai tour operator la spinosa questione.
Un inizio di stagione quindi, che non lascia presagire niente di buono. Si ricomincia da dove si era lasciato. Non resta che aspettare, auspicando che lo stop svanisca prima che sia troppo tardi.

antonio del piano