Rinasce il turismo irlandese grazie a Obama e regina Elisabetta

Da fonte di notizie unicamente negative a meta turistica d’eccezione: dopo tre anni di recessione, gli irlandesi godono finalmente i frutti di un po’ di pubblicità positiva grazie alla visita del presidente americano Barack Obama e della regina Elisabetta. Termometro del rinnovato interesse dei turisti per l’Irlanda è ovviamente internet, dove le ricerche on line per certe mete della verde repubblica in alcuni casi sono aumentate del 200%. Secondo il sito Hotels.com le ricerche per la regione di Tipperary, dove la sovrana britannica, nella prima visita di un monarca del Regno dal 1921, ha visitato la rocca medievale di Cashel, sono triplicate dallo scorso anno, mentre il doppio degli statunitensi ha cercato informazioni su Cork, l’ultima tappa del viaggio di quattro giorni di Elisabetta. A Moneygall, paesino natale di un trisavolo di Obama, ancora non ci possono credere: da quando il presidente Usa ha brindato alle sue origini con una pinta di Guinness domenica scorsa, i turisti non smettono di arrivare. Marian Healy, il cui figlio Henry ha dato il benvenuto al lontano cugino Barack, ha dichiarato: “C’era un bus di giapponesi stamattina e prima c’erano degli americani che chiedevano di farsi fotografare con Henry”. A contribuire a fare pubblicità all’Irlanda sono stati senza dubbio i 1.200 giornalisti stranieri arrivati nella repubblica per la visita della regina Elisabetta dal 17 al 20 maggio, molti dei quali sono rimasti per la visita di Obama. E a cogliere subito i frutti di questa pubblicità gratuita è stato Tourism Ireland, l’ente pubblico di promozione turistica che quest’anno prevede di aumentare del 35% la spesa per le sue campagne promozionali. Così come la federazione irlandese del turismo (Itic), il cui direttore Eamon McKeon ha dichiarato: “Credo che dopo sei mesi in cui le notizie sono state orribili tutti i giorni, tutto questo sia molto importante. È nostro compito prolungare gli effetti di questa pubblicità e trarne i benefici per tutto quello che valgono”. Il nuovo governo punta molto sul turismo, un settore che impiega un alto numero di persone, per uscire dalla recessione e combattere la disoccupazione. A questo proposito Dublino ha negoziato con l’Ue e l’Fmi una riduzione temporanea della tasse sugli alberghi ed i ristoranti, un rilassamento delle restrizioni sui visti e l’abolizione di una tassa sui viaggi. Negli ultimi tre anni il numero di visitatori e gli introiti provenienti dal turismo si erano ridotti di circa un terzo.