Preatoni torna sul mercato turistico, questa volta spingendosi ancora più ad Est. L’obiettivo infatti, come confessa al ‘Corriere della Sera’ di oggi, è l’ex Birmania, da poco apertasi al mondo e ricca di isole tropicali deserte. Preatoni vuole ritentare l’avventura del Coral Bay sull’isola nel mare delle Andamane Domel Island, grande due volte l’Elba e con attorno altri 150 isolotti. Si tratta di una meta irraggiungibile senza elicottero: “Non voglio che altri mi costruiscano villaggi attorno com’è successo a Sharm – dice Preatoni al ‘Corriere’ – Comunque faremo anche un porto ed un aeroporto”. Preatoni ha scoperto Domel otto mesi fa e vuole puntare sui ricchi dell’Asia per replicare il modello della Costa Smeralda, costruendo nei primi tre anni e mezzo 90 ville (in molti casi un’unica villa per isolotto), 300 appartamenti, 2-3 alberghi, spa, un campo da golf, oltre alle infrastrutture necessarie ad adeguare agli standard occidentali un’isola selvaggia su cui ora vivono solo un migliaio di pescatori semi-nomadi e coltivatori di perle. “Se andrà male, avremo creato un resort di lusso che ci renderà il 10% l’anno – afferma ancora al ‘Corriere’ – Se invece come credo avrà successo, prenderemo il coraggio a quattro mani e forsennatamente andremo a costruire il resto dell’isola fino ad avere 56.000 posti letto, 2.000 ville, 21.000 appartamenti e 35-40.000 posti di lavoro”. Per l’investimento iniziale bastano 250 milioni di dollari. “Cento milioni li metto io – dice Preatoni – Gli altri arriveranno con un fund raising con amici imprenditori, alcuni indiani. In dieci anni saranno impiegati 9 miliardi di dollari, con ritorni attesi per 18”.
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