“Il Governo si ricorda del turismo in campagna elettorale facendo solo confusione, a Lampedusa e nel resto d’Italia. È stato annunciato un piano per il turismo a Lampedusa senza indicare le risorse stanziate perché semplicemente non ci sono. Si è parlato di una ‘fase due’ senza dimostrare i risultati della ‘fase uno'”. Lo ha affermato Armando Cirillo, responsabile Turismo del Partito democratico. “Per provare a prendere un voto in più alle prossime elezioni è stato proposto un diritto di superficie di novanta anni, quando sulle concessioni demaniali marittime pesa una procedura d’infrazione della Commissione europea non ancora archiviata a causa dei ritardi del Governo – ha sottolineato Cirillo – In questo modo non si risolvono i problemi che stanno bloccando gli investimenti sulle spiagge a causa dell’incertezza normativa e si rischia di aggiungere confusione, vanificando anche l’importante risultato politico ottenuto con l’approvazione della mozione unitaria votata dal Senato e voluta con forza dai senatori del Pd per tutelare ed incoraggiare gli investimenti, nonché migliorare la qualità dell’offerta turistica balneare italiana. Nella mozione – ha spiegato Cirillo – si chiede di ‘sensibilizzare l’Ue sulle peculiarità che caratterizzano le imprese del settore turistico balneare in Italia’, non di inserire un articolo sul turismo balneare nel Decreto sviluppo senza parlare con l’Europa. Infine, è stato approvato nell’ultimo Consiglio dei ministri un Codice del Turismo dopo il parere negativo delle Regioni – ha concluso – Un provvedimento pieno zeppo di slogan ma non di idee innovative né di risorse economiche a sostegno delle imprese turistiche italiane che vivono quotidianamente le difficoltà prodotte dalla crisi”.
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Astoi: Codice del Turismo è occasione mancata su Fondo Garanzia