Paesi del Mediterraneo cercano strategie comuni per il futuro a Djerba

Non più Paesi concorrenti per accaparrarsi i flussi turistici nel Mediterraneo, ma soci decisi a lavorare assieme per consolidare l’importanza turistica della regione, nell’attuale congiuntura di crisi economica e di cambiamenti politici nell’area. È l’obiettivo con il quale i rappresentanti del turismo dei Paesi del Mediterraneo sono riuniti, fino ad oggi, a Djerba (Tunisia), sotto gli auspici dell’Organizzazione Mondiale del Turismo, per “rivalutare i propri settori turistici nel contesto di strategie di sviluppo sostenibile”, come spiegano fonti dell’Omt. “Puntiamo ad innovare e stringere alleanze strategiche di marketing e promozione, al fine di mantenere il vantaggio competitivo nel mercato turistico mondiale”, aggiungono le fonti. Si tratta della VI conferenza internazionale sulla gestione delle destinazioni turistiche indetta dall’Omt sul tema ‘Il futuro del turismo nel Mediterraneo’. Secondo gli organizzatori, la conferenza punta a creare una piattaforma per le destinazioni del Mediterraneo e tutte le parti interessate in cui si possa favorire un confronto e definire una visione condivisa delle sfide e delle opportunità attuali e future, per la competitività turistica nella regione. Il Mediterrano riceve ogni anno oltre un terzo degli arrivi internazionali del turismo globale, anche se attualmente, anche per i cambiamenti politici in evoluzione nell’area, sta perdendo quote di mercato. Fonti dell’Omt sottolineano che, al di là delle sfide comuni, le iniziative politiche dovranno rispondere alle necessità specifiche dei vari Paesi dell’area che tengano conto dei diversi livelli di sviluppo, risultati e posizionamento sul mercato. Alla conferenza di Djerba partecipano il segretario generale della Omt Taleb Rifai, il ministro del turismo di Tunisi Elyes Fakhfakh ed altri suoi omologhi dei Paesi del Mediterraneo. Gli incontri si articolano su tre sessioni di lavoro ed altrettanti seminari, nei quali esperti del settore esporranno i risultati dei propri studi, a partire dai quali si aprirà un dibattito sul futuro del turismo nella regione.