Due navi da crociera della compagnia di navigazione Msc hanno attraccato l’altro giorno nel porto di La Goulette-Tunisi. E altre due, sempre della Msc, ieri. Per un porto a prevalente vocazione turistica la cosa parrebbe scontata, ma in questo caso assolutamente no. Perché significa che, per gli avvenimenti che hanno caratterizzato il seguito della Rivoluzione dei Gelsomini e portato alla cancellazione di questo scalo per motivi di sicurezza, negli operatori turistici sta tornando la fiducia. Che si traduce, per ciò che riguarda la Msc, nell’ arrivo di 350-400.000 crocieristi all’anno. Festa grande dunque, ieri, con una cerimonia di benvenuto a bordo della Msc Fantasia, con i ministri tunisini del Turismo Mehdi Houas e dei Trasporti Salem Miladi, ai quali Neil Palomba, responsabile operativo di Msc Crociere, ha tenuto a sottolineare che la Tunisia è una delle destinazioni preferite dai loro crocieristi. Il riscontro a questa affermazione la si ha anche dai dati forniti dalla Ctn, la compagnia di navigazione tunisina per la quale la stagione estiva rappresenta il 65% dell’intero traffico annuale: 235 viaggi (andata e ritorno) sulle rotte Tunisi-Genova e Tunisi-Marsiglia nel mese di luglio, tutti completi al 100%. Un dato decisamente confortante, specie tenendo conto che, nel primo semestre di quest’anno, il dato era negativo del 18% rispetto allo stesso periodo del 2010. E l’anno prossimo entrerà in servizio un’altra nave passeggeri, la ‘Tanit’, attualmente in costruzione in un cantiere della Corea del Sud. Buone notizie anche per quanto riguarda la compagnia aerea di bandiera tunisina Tunisair che, nel mese di giugno, ha incrementato le presenze dell’11%. Tunisair propone 129 voli regolari ed ha aperto nuovi collegamenti tra Tunisi e Mosca, Bilbao (Spagna), Bale (Svizzera) e Manchester (Inghilterra). Segnali positivi che, tuttavia, non cancellano le preoccupazioni nel settore del turismo che, secondo gli esperti, sta vivendo la crisi più importante della sua storia. Nel primo semestre dell’anno, ha detto il direttore generale dell’Ufficio del Turismo Habib Ammar, gli arrivi sono diminuiti del 39%, le notti del 53% e gli intoiti del 51%, con la perdita di 3.000 posti lavoro. Ma, ha aggiunto, vi è un certo ottimismo, tenendo conto che le prenotazioni a lungo termine sono aumentate del 52%. Cifre in rosso, dunque, almeno per ora. Per il futuro la Tunisia sta operando per riconquistare il terreno perduto anche con una nuova visione di un turismo di qualità, che non è solo mare e sole.
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