La Giordania punta sul Mar Morto e Petra nel 2012

Mar Morto e, soprattutto, Petra, della cui scoperta il 27 agosto 2012 ricorre il bicentenario. Questo il binomio dell’Ente del Turismo Giordano per l’anno prossimo, archiviato in perdita un 2011 che si era aperto nel migliore dei modi ma poi ha dovuto fare i conti con l’instabilità dell’area a seguito delle rivolte in Nord Africa. “A gennaio e febbraio abbiamo registrato numeri record, con incrementi rispettivamente del 90 e del 93% di turisti italiani sugli stessi mesi dell’anno precedente – dice Marco Biazzetti, marketing manager di Visit Jordan, l’Ente del Turismo Giordano in Italia – Poi, da quando sono iniziate le proteste in Egitto, c’è stata una progressiva riduzione fino allo zero ed oggi siamo al -25%. C’è stata una psicosi per i Paesi dell’area da parte dei turisti italiani totalmente ingiustificata nei confronti della Giordania, che non ha avuto mai problemi. Quando il popolo è sceso in piazza per chiedere delle riforme – spiega Biazzetti – il re ha subito dato l’avvio ad un governo differente da quello precedente, percepito come corrotto. In Giordania non c’è una dittatura, ma la possibilità di manifestare liberamente. I Paesi del Nord Europa hanno ripreso regolarmente i propri flussi, al contrario di quelli latini, più lenti: Francia, Spagna ed Italia tardano a tornare”. Il nostro Paese rappresenta il quarto mercato per la Giordania, preceduto da Stati Uniti, Francia e Regno Unito. Natale si sta vendendo abbastanza bene e si spera faccia da volano per un 2012 in cui Visit Jordan sarà impegnato in un roadshow che parte dalla primavera ed avrà Petra come assoluta protagonista. “Il bicentenario della scoperta di Petra – commenta Biazzetti – è l’occasione giusta per tornare a parlare di Giordania stuzzicando l’immaginario suggestivo di quest’autentica meraviglia, mettendo da parte inutili ed ingiustificati allarmismi”. L’80% del traffico italiano diretto in Giordania proviene dal nord Italia, motivo per cui l’Ente ha annunciato la propria partecipazione alla Bit cui si aggiungeranno iniziative di co-marketing con i tour operator italiani che promuovono la destinazione. Insomma, niente sarà lasciato intentato per riprendere quell’escalation di numeri turistici che ha portato la Giordania dalle 16.000 unità di fine 2006 alle 60.000 di fine 2010. “Se non ci fosse stato quanto sappiamo – conclude Biazzetti – sicuramente avremmo chiuso il 2011 a 100.000 italiani”. Il bicentenario di Petra potrebbe fare questo miracolo, paura e recessione permettendo.