La BMT segna il rilancio anche per Egitto e Tunisia

“Sharm El Sheik o Marsa Alam non sono Piazza Tahrir. Il popolo egiziano ha lottato per avere la propria libertà, ma il turismo per noi è prezioso e nessun visitatore ha mai corso pericoli”. È così che Mohamed Abdel Gabbar, direttore dell’Ente del Turismo Egiziano, lancia il suo messaggio di tranquillità ai turisti alla Borsa Mediterranea del Turismo (BMT) di Napoli. Il paese delle piramidi e del Mar Rosso nell’ultimo anno si è liberato del dittatore Moubarak, ma ha chiaramente pagato un prezzo sul piano dell’immagine: “Il calo nel 2011 rispetto al 2010 è stato di oltre il 50% dei turisti”, conferma Abdel Gabbar. Ora la situazione politica si avvia alla normalizzazione e l’Egitto è pronto a risalire la china: “Nel 2012 oltre un milione di italiani aveva visitato il nostro paese e siamo convinti che torneranno, anche qui a Napoli abbiamo avuto buoni segnali dai tour operator”. Buoni segnali che arrivano anche per gli altri Paesi del Maghreb a vocazione turistica: alla BMT di Napoli ci sono tutti, in attesa che anche Algeria e Libia pensino al turismo di massa. Tra le mete preferite dai turisti italiani c’è la Tunisia che rilancia la sua offerta con l’allegria della libertà: “La Tunisia di oggi è diversa da quella del 2010 solo nel pensiero, che ora è libero ed il popolo cammina pacificamente verso la democrazia. Ma il turismo resta fondamentale visto che occupa direttamente 450.000 persone e ha un indotto di un milione e mezzo di occupati – spiega Abdelmalek Behiri, responsabile per l’Italia dell’Ente Tunisino per il Turismo – In questa prima parte del 2012 le tendenza delle prenotazioni è già in rialzo, stiamo avendo buoni segnali”. Behiri sottolinea anche l’aumento dei voli per il paese maghrebino con tre aerei a settimana da Napoli e due da Catania e Palermo. L’offerta riguarda il mare, ma anche la cultura e la Tunisia è pronta a sostituire il Colosseo. “Tra poche settimane – spiega Behiri – partirà a Roma il restauro del Colosseo che quindi non sarà visitabile per lunghi periodi. Per i turisti di tutto il mondo e quindi ora di visitare l’anfiteatro di El Jem”. L’anfiteatro della cittadina tunisina è molto simile al Colosseo, seppure più piccolo: si stima ospitasse 35.000 spettatori a differenza delle 50.000 del simbolo di Roma. Ha subito un minore contraccolpo dalla Primavera araba il Marocco, che infatti non ha vissuto profondi mutamenti politici. A Marrakech e dintorni, quindi, si aspettano una crescita costante: “Nel 2011 abbiamo chiuso con un 5% di arrivi in più di turisti italiani e per il 2012 puntiamo ad un’ulteriore crescita in termini globali del 3-4%”, spiega Jazia Santissi, direttore dell’Ente Nazionale per il Turismo in Italia. Anche per quest’anno, il Marocco punta sul doppio binario delle città imperiali e quelle di mare, senza dimenticare il golf che ormai costituisce una voce importante del fatturato turistico marocchino. Dall’altra parte del Mediterraneo, Israele continua a puntare forte sul mercato italiano ed europeo, ma la nuova ondata di turisti arriva dal nord, dalla Russia. “I turisti russi – conferma Tzvi Lotan, direttore dell’Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo – stanno invadendo tutto il mondo ed anche da noi, anzi, nel giro di tre anni la Russia è diventato il secondo Paese per il nostro fatturato turistico dopo gli Usa”. Ma se consideriamo l’Unione europea come uno stato, allora è proprio l’Ue la principale fonte di arrivi per gli israeliani che puntano su una tripla offerta: il divertimento in località come Eilath, il mare di Tel Aviv e il relax sul Mar Morto.