I lavoratori del gruppo Meridiana Fly chiedono al presidente in pectore della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, di avviare gli incontri sulla grave situazione che investe la compagnia aerea. In una lettera consegnata stamani nelle mani di Pigliaru, i dipendenti ricordano che l’azienda intende licenziare, entro pochi mesi, quasi il 70% del personale, cioè 1.200 persone tra piloti, assistenti di volo e personale di terra, “mentre continua a trasferire attività alla controllata Air Italy con personale più giovane, sottopagato e basato fuori dall’isola. Per coloro che restano, le richieste – si legge nella lettera – sono di taglio di pezzi interi di salario e di diritti”. I sottoscrittori della nota definiscono gravissimo il rifiuto dell’azienda di applicare i contratti di solidarietà, strumento che eviterebbe i licenziamenti consentendo di guadagnare tempo per cercare nuovi partner industriali. Ricordando che in ballo c’è la seconda industria della Sardegna, i lavoratori di Meridiana Fly affermano che l’isola “non si può più permettere di perdere un posto di lavoro o di appaltare, grazie all’assenza di una politica di sistema e di controllo, il traffico a compagnie aeree che operano con personale assunto con contratti interinali stipulati da agenzie estere e che non versano da anni un centesimo di tasse e contributi sul territorio. Noi siamo convinti – scrivono i dipendenti Meridiana – che la politica può giocare una parte importante, ma per anni abbiamo allarmato la precedente Giunta regionale con tutti gli strumenti disponibili, scontrandoci con un muro di indifferenza e pressapochismo, forse legato al fatto che i licenziamenti a loro apparivano ancora ben lontani”.
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