“Meglio nessuna legge che una pessima legge. È meglio riparlarne con la nuova legislatura regionale”. A chiederlo è il presidente di Federalberghi Toscana, Paolo Corchia, rivolgendosi al Consiglio regionale che si sta apprestando a riformare il testo della Legge 42 del 2000, meglio conosciuta come Testo Unico delle leggi regionali in materia di turismo. “Da almeno due anni – continua Corchia – chiediamo e continuiamo a chiedere di riformare il sistema delle regole su di un principio basilare: stesso mercato, stessi diritti e doveri per gli attori del mercato stesso. Invece, la proposta di riforma è una semplice rielaborazione dei testi, senza entrare nel merito e soprattutto senza dare soluzione al tema dell’abusivismo ricettivo, della sleale concorrenza, elementi non marginali della crisi che da tempo ha colpito le imprese alberghiere nella nostra regione, aggravando ulteriormente le difficoltà prodotte all’intero settore turistico dalla situazione economica nazionale”. Secondo Corchia “non è tollerabile che la legislazione regionale penalizzi le imprese alberghiere” così come “i campeggi”. Bocciata la proposta di legge, Federalberghi invita il ‘parlamentino’ toscano a sospendere il processo decisionale fino all’avvio della nuova legislatura: “Di tutto questo – sottolinea il presidente Corchia – vista anche la ristrettezza dei tempi tecnici, è meglio riparlarne con la nuova legislatura regionale, ad organi regionali collegiali e di governo rinnovati, dopo che nella fase elettorale sarà stato possibile confrontarsi. Ci sarà così il tempo di elaborare una proposta complessiva di riforma che affronti anche la questione della governance del settore, della promozione e delle diverse tipologie di offerta turistica anche, e non solo, alla luce delle riforme nazionali nel rapporto Stato-Regioni”.
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