Corti (Federviaggio): I tumulti sono un danno per tutti

La crisi del Mediterraneo pesa molto sul turismo internazionale perché si tratta dell’area più importante al mondo per il settore, capace di contare ogni anno circa 330 milioni di arrivi internazionali. È quanto spiega il direttore di Federviaggio Alberto Corti che invita a “comprendere quindi quanto ciò possa pesare anche sui fatturati dei tour operator italiani, anche se per noi, ad esempio, Egitto e Tunisia rappresentano circa un quarto del nostro turismo organizzato. Il problema però non è neanche degli addetti ai lavori italiani – spiega Corti – quanto, ribadisco, il fatto che il centro del Mediterraneo, secondo l’Organizzazione mondiale del turismo, è l’area più ricca di flussi al mondo. Per questa ragione siamo tutti molto allarmati nel caso in cui queste difficoltà internazionali dovessero durare a lungo”. I danni di un caso come quello della Libia o, in maniera diversa, dell’ Egitto, “creano molti problemi anche alle società di crociere, ed anche in questo caso di tutto il mondo. Se c’è un problema in Libia – sottolinea ancora il direttore di Federviaggio – i turisti australiani o canadesi, faccio per dire, se ne guardano bene dal venire nei Paesi mediterranei, Italia compresa, purtroppo. E questo è un problema sull’incoming”. E allora, sintetizza, “possiamo dire che soprattutto per noi italiani piove terribilmente sul bagnato, anche perché per i tour operator il 2010 si è chiuso con -5% di passeggeri e qualcosa di più per il fatturato. In ogni caso – afferma ancora Corti – poteva anche andare peggio, ma abbiamo recuperato con i flussi provenienti dal Centro Europa. Ma anche a fronte di ciò, il 2011 ha proseguito allo stesso modo del 2010, ed in questo la domanda turistica dell’Italia è stata simile a quella della Gran Bretagna. Meglio invece – conclude – Francia e Germania, grazie soprattutto alla domanda interna”.