Si prospetta un’estate ‘magra’ sul fronte del turismo: secondo le stime del Ciset, il centro internazionale di studi sull’economia turistica dell’università Ca’ Foscari, tra maggio ed ottobre 2013 gli arrivi stranieri dovrebbero calare dell’1,6% rispetto allo stesso semestre del 2012, mentre le presenze dell’1,8%. Pur con il segno meno, tale andamento risulta migliore rispetto a quello registrato nell’estate 2012. Più significativa la diminuzione dei flussi di turisti italiani, che dovrebbe toccare il 7,6%, mentre le presenze dovrebbero contrarsi dell’8,0%. Previsioni pessimistiche anche per l’andamento del fatturato del turismo in Italia (-7,8%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Secondo gli operatori intervistati, tra i principali mercati di origine della domanda, in leggero aumento i turisti tedeschi, così come gli statunitensi ed i giapponesi, mentre in diminuzione i francesi ed i britannici e soprattutto gli italiani. Tra i mercati esteri emergenti, dinamiche fortemente positive sono attese per i turisti provenienti dai paesi BRIC (Brasile, Russia, India e Cina), dall’Europa dell’Est (Polonia) e dall’Argentina. La classifica dei prodotti turistici più gettonanti per l’estate 2013 vede, ai primi posti, l’agriturismo ed il turismo verde, il turismo culturale e d’arte e il turismo fitness e benessere. Nuovamente positivo, nelle opinioni degli intervistati, anche l’andamento del turismo crocieristico, che pare avere ampiamente superato l’effetto Costa Concordia. Pressoché stabile il turismo balneare, mentre in leggera flessione i soggiorni in montagna e al lago, come pure il termale tradizionale. Contrazione, infine, per il turismo congressuale e d’affari che, oltre al calo fisiologico stagionale, continuano a scontare gli effetti della congiuntura economica negativa. Riguardo al turismo italiano all’estero, saranno l’Est Europa (Croazia, Slovenia, ecc.) e il Sud Europa (Spagna e isole, Grecia e isole, ecc.) le mete preferite dai turisti che decideranno di varcare i confini nazionali, mentre tutte le altre destinazioni europee ed extraeuropee accuseranno cali più o meno accentuati. Scarsa competitività dell’Italia rispetto ai concorrenti e congiuntura negativa sono le principali ragioni di tali andamenti, che si concretizzano anche in una contrazione della capacità di spesa dei turisti stranieri e soprattutto italiani e quindi in una riduzione del fatturato totale, nonostante una leggera diminuzione dei prezzi dei beni e dei servizi turistici.
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Ministero Cultura e Turismo Turchia, le attività turistiche procedono con regolarità
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