Un “patto sociale che conferma la volontà di affrontare congiuntamente la lunga fase di crisi iniziata con il de-hubbing di Alitalia”. Così la Filt Cgil ha definito l’accordo siglato tra sindacati e Sea. Tra i punti sottoscritti, la cassa integrazione prolungata fino ad un massimo di 400 dipendenti. Per quanto riguarda il costo del lavoro, il presidente Giuseppe Bonomi, ha reso noto la Filt Cgil, ha comunicato di voler ridurre la parte fissa delle retribuzione dei dirigenti, cominciando da subito dalla sua. “In presenza di una Cigs che nel primo semestre del 2011 ha coinvolto circa 550 lavoratori su un organico di circa 5.200, non vi erano alternative ad ammortizzatori che impedissero soluzioni che si sarebbero potute scaricare sui lavoratori – afferma il sindacato – L’accordo riconosce la necessità sia di utilizzare gli ammortizzatori sociali anche nel 2012 e 2013 (Cassa Integrazione a rotazione per 400 unità e mobilità che accompagni alla pensione per 250) che di proseguire con il condiviso impegno di risanamento di Sea Handling e di efficentamento di Sea SpA”. Per quanto riguarda la quotazione in borsa, la Filt Cgil la ritiene “un’opportunità utile a reperire risorse da destinare agli investimenti nelle infrastrutture e nello sviluppo di Malpensa e Linate. Siamo contrari, invece – ha aggiunto il sindacato – ad ipotesi che porterebbero ad un’operazione esclusivamente finanziaria che puntando al controllo di Sea la svuoterebbero progressivamente sia dell’handling che di legame con il territorio: si tratta, infatti, di tenere insieme accesso al mercato, sviluppo e tutela del lavoro”.
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