“Siamo in trepida attesa di sapere quale sarà l’esito del colloquio del presidente del Consiglio oggi in Tunisia e se ci sarà una collaborazione da parte di quel governo. L’alternativa è di chiedere ai nostri tour operator associati alla Confturismo di boicottare la destinazione Tunisia fino a quando non ci sarà una collaborazione da parte del governo tunisino e cioè di chiedere di mandare i turisti anziché in Tunisia nel Sud Italia”. Bocca, presidente di Federalberghi e di Confturismo, nonché vicepresidente vicario di Confcommercio, non nasconde le sue preoccupazioni per la stagione estiva ormai alle porte. “Sicuramente le imprese turistiche di Lampedusa sono in ginocchio – aggiunge – Stiamo avendo molti danni a questo riguardo e ci auguriamo che si trovi una soluzione, perché sennò la stagione estiva di Lampedusa rischia di essere compromessa”. Ma il discorso, informa il presidente di Federalberghi e Confturismo “si sta allargando anche alla Sicilia perché ad un turista, vedendo queste immagini in televisione, è difficile che venga voglia di trascorrere una vacanza proprio in Sicilia”. Con il governo, assicura Bocca, “c’è un contatto giornaliero”, soprattutto con il “ministero del Turismo, per capire indipendentemente dalla soluzione del problema immigrati cosa il governo ha intenzione di fare per le imprese turistiche soprattutto di Lampedusa, che stanno subendo dei danni e non per colpa loro”. Insomma, precisa Bocca, “stiamo aspettando di sapere la fine della partita per trovare poi i medicinali da adottare, perché ancora non si capisce se si troverà un accordo e questi sbarchi si interromperanno o se domattina ricominceremo ad avere i barconi sulle coste”. La risoluzione della situazione lampedusana è sicuramente la priorità, dice il presidente di Federalberghi e di Confturismo. “Siamo in attesa di vedere innanzitutto se la situazione si risolve, perché è inutile quantificare i danni senza sapere cosa succederà domattina. E il presidente del Consiglio quando è andato a Lampedusa ha promesso aiuti alle imprese di Lampedusa stesse, quindi aspettiamo di conoscere le intenzioni del governo». Ma nel frattempo, si affaccia all’orizzonte degli operatori del turismo anche il timore di effetti negativi indotti dalle tendopoli, in primis quella pugliese di Manduria. “Temiano anche per la Puglia – spiega Bocca – perché se il problema di fughe si dovesse allargare ad avere 2.000 immigrati clandestini che vagano per le nostre regioni del Mezzogiorno, sicuramente non è una cosa positiva”.