Roma torna con la memoria, e non solo, a sei anni fa. Il Primo maggio, con la beatificazione di Papa Giovanni Paolo II, la città rivivrà l’emozione della primavera 2005 ma, soprattutto, tornerà ad ospitare milioni di pellegrini che giungeranno in città per quello che è stato già definito come l’evento dell’anno. Un grande appuntamento che inevitabilmente avrà le sue ripercussioni
sull’economia turistica del territorio. E che non troverà impreparati gli operatori. Ne è certo il presidente della locale Federalberghi, Giuseppe Roscioli. “Siamo pronti, lo siamo sempre stati. Del resto, negli ultimi dieci anni dal Giubileo alla morte di Giovanni Paolo II e all’elezione di Benedetto XVI, Roma ha risposto benissimo in termini organizzativi e di ricettività a questi grandi eventi. Questo del Primo maggio sarà un po’ diverso vista la data in cui capita che generalmente vede la città già abbastanza piena, in questo caso però abbiamo allargato la fascia di accoglienza in strutture chiuse in quel periodo e mi riferisco alle strutture ricettive sulla costa laziale e nelle zone montane del Lazio”.
Il Campidoglio stima che saranno almeno due milioni i pellegrini che parteciperanno alla cerimonia di beatificazione di Karol Wojtyla. Un grande evento che – come spiegato da Roscioli – non coinvolgerà e riguarderà solo Roma. ”I turisti – ha spiegato il Presidente – verranno dunque accolti non solo a Roma e nel Lazio, ma addirittura anche in città come Firenze e Napoli considerando la facilità e il tempo molto breve che, con il treno, consente di raggiungere la Capitale”.
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