La trattativa, come riferisce ‘Il Messaggero’, è partita ieri mattina ad Abu Dhabi. “Da un lato del tavolo – scrive il quotidiano odierno – il plenipotenziario degli azionisti italiani, il cui nome è top secret, che era accompagnato dal consigliere per gli affari economici di Palazzo Chigi, Fabrizio Pagani; dall’altro un esponente del governo degli Emirati (il sottosegretario Butti Al Hamed) e gli emissari di Etihad. Al centro dei colloqui il dossier Alitalia dopo la ritirata dei francesi dall’aumento di capitale. Ufficialmente Pagani è nel Golfo solo per sostenere la candidatura degli Emirati per Expo 2020, ma nei fatti sta supportando, come auspicato dal ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, e dal premier Enrico Letta la ricerca del nuovo partner per l’ex compagnia di bandiera”. Ben sapendo che alla compagnia del Golfo interessa soprattutto rafforzarsi spostando gradualmente l’asse verso l’Europa, il piano industriale illustrato ha messo in luce le possibili sinergie tra il network Alitalia ed Etihad. Avere Fiumicino come piattaforma strategica può davvero cambiare gli equilibri, come dimostra il caso di Emirates che sta incrementando i voli da e per Roma. L’investimento degli Emiri in Alitalia, scrive ancora ‘Il Messaggero’, sarebbe davvero modesto: 100-150 milioni. Poca cosa rispetto all’astronomica cifra spesa per rinnovare la flotta: 67 miliardi di dollari. Nel Belpaese l’alleanza con Etihad è più che ben vista: “Siamo pronti a collaborare con qualunque partner voglia far diventare il nostro aeroporto di Fiumicino un hub”, ha dichiarato il presidente di Aeroporti di Roma, Fabrizio Palenzona, al convegno del ‘Financial Times’. “La compagnia degli Emirati è molto importante e di grande prospettiva, ma è altrettanto cruciale che all’appuntamento Alitalia si presenti forte e risanata”. Dello stesso avviso il presidente del consiglio di gestione di Intesa, Gian Maria Gros-Pietro: “Un partner non europeo – ha osservato – può aprire ad Alitalia nuove opportunità di business e, nello stesso tempo, Alitalia può offrire la sua capacità di penetrazione in Europa ed un hub al centro del Mediterraneo”.
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