Alla ripresa dei lavori del Parlamento, il Pd presenterà “una mozione per portare in Aula il caso del ‘caro traghetti’ chiedendo interventi urgenti al Governo che invece ha brillato per assenza ed omissioni”. Lo annuncia il capogruppo del Pd in commissione Trasporti alla Camera Michele Meta. “Sull’aumento delle tariffe dei traghetti per la Sardegna abbiamo ascoltato in audizione i rappresentanti di Tirrenia che, oltre a riproporre le stesse inverosimili giustificazioni delle Compagnie private, hanno aggiunto addirittura elementi che autorizzano a pensare male – afferma Meta – Sorprendentemente, a differenza degli anni passati, non sono i privati che si adeguano alle tariffe della Compagnia pubblica – spiega Meta – ma è proprio Tirrenia ad essersi allineata ai vertiginosi rincari decisi dalle Compagnie private. Per quanto riguarda invece lo stato dell’arte della privatizzazione di Tirrenia, credo che a ‘pensar male ci si indovina’. Ad oggi, infatti, sembra esserci in campo una sola offerta avanzata dagli attuali e più grandi operatori privati. Mi pare che il combinato disposto dell’aumento delle tariffe con il processo di privatizzazione ci consegna un quadro nel quale liberalizzazioni di questo tipo – aggiunge Meta – possono solo portare ad un raddoppio delle tariffe ed alla creazione di una sorta di monopolio. Le liberalizzazioni, invece, se fatte secondo lo spirito europeo, dovrebbero creare concorrenza ed un’offerta plurale e vantaggiosa per gli utenti. Non è purtroppo così per Tirrenia, ma l’esatto contrario”. Secondo il parlamentare, “gli esponenti del Governo, invece di fare comizi in Sardegna, devono intervenire perché l’economia sarda rischia un colpo mortale. È intollerabile che i ministri dell’Economia, dei Trasporti e dello Sviluppo Economico non abbiano pronunciato una sola parola. Il Pd ritiene invece che si possano mettere in campo azioni per fronteggiare l’emergenza, a partire dalla finalizzazione del contributo pubblico di 72 milioni di euro concessi a Tirrenia per il 2011 per calmierare le tariffe. Così come – conclude Meta – proveremo a reintrodurre e rivisitare le norme per garantire il diritto al servizio universale, riconosciuto anche dall’Ue, della continuità territoriale”.
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