AGTA, l’Associazione Guide Turistiche Abilitate, interviene a proposito del Decreto Cura Italia chiedendo per le guide e gli altri liberi professionisti del settore misure specifiche che prevedano la sospensione totale dei pagamenti dovuti nel 2020 e l’erogazione di indennità mensili per tutti i mesi in cui non potranno lavorare.
Le guide esprimono soddisfazione per l’inclusione delle Partite IVA nelle norme, specificatamente nella sospensione del mutuo prima casa, ma chiedono che si prendano provvedimenti molto più impegnativi per il comparto turistico.
“Comprendiamo la necessità per il Governo di navigare a vista e di procedere per passi, a seconda della evoluzione di questa crisi, così come ci rendiamo conto che per ora è prioritaria l’emergenza sanitaria – dichiara la presidente nazionale dell’AGTA Isabella Ruggiero – Il “Cura Italia” è un decreto legge che prevede aiuti “a pioggia” a tutti. La debolezza e la particolarità del comparto turistico richiede un provvedimento mirato al solo comparto turistico”.
I punti sono due. “Per quanto riguarda la posticipazione dei versamenti dei vari tributi a fine maggio, per la nostra categoria – spiega Ruggiero – è irrilevante, perché non lavoreremo per molti mesi, quindi non saremo in grado di pagare nulla neanche allora. Per tutte le guide turistiche, indipendentemente dal tipo di regime fiscale, occorre sospendere i termini per gli adempimenti tributari e contributivi dovuti nell’anno 2020 e cancellare gli adempimenti contributivi che maturerebbero nell’anno 2020”.
Anche a proposito della indennità dei 600 euro prevista negli articoli 27 e 28 AGTA considera positivamente il fatto che il decreto non includa solo i dipendenti e finalmente recepisca la necessità di occuparsi anche dei liberi professionisti, ma allo stesso tempo protesta per la validità “ mensile” e per l’importo.
“Comprendiamo che questo è un decreto di emergenza solo per il mese di marzo, ma migliaia di persone che probabilmente ricominceranno lavorare a ritmo normale solo nel 2021 non possono rimanere appese a decreti mensili per sopravvivere. Forse non a tutti è ancora chiaro che – prosegue la presidente di AGTA – le guide non lavorano per niente da fine febbraio e stanno ricevendo già cancellazioni per settembre: significa un 2020 senza introiti. Per di più la categoria è “stagionale” perché lavora a ritmi folli per 8 mesi al fine di vivere per 12; la crisi è arrivata dopo la bassa stagione. E il tutto all’interno del popolo dei liberi professionisti senza tutele”.
“Quindi – conclude Isabella Ruggiero – occorrono norme commisurate alle condizioni reali del settore. Per esempio, è necessario prevedere un importo mensile adeguato anche per famiglie con figli a cui per molti mesi mancheranno completamente le fonti di reddito (in molte famiglie entrambi i coniugi lavorano nell’ambito del turismo); per non parlare desi single con pensioni da fame a causa della gestione separata INPS (400 euro) nonostante abbiano lavorato per una vita e che gli articoli 27 e 28 ignorano, per cui in base a questo provvedimento non percepiranno neanche i 600 euro e non saranno in grado di mantenersi. Questa crisi è devastante per tutto il Paese. Alcune categorie però ne risentiranno di più, inutile negarlo. Quando finirà il periodo della chiusura forzata, tantissime attività riapriranno, la gente si riverserà di nuovo nei bar, nei ristoranti, dai parrucchieri, nei centri estetici, ecc. Il turismo però sarà un settore massacrato per tutto il 2020. Il nostro comparto costituisce uno dei pilastri della ricchezza del Paese e le guide hanno contribuito per anni a tale ricchezza; riteniamo abbiano diritto ad aiuti dignitosi da parte dello Stato ora che ne hanno bisogno”.