Notificato l’atto di citazione a Ryanair per le procedure “ad ostacoli” imposte dal vettore per l’ acquisto della biglietteria, da parte delle alle agenzie di viaggio per conto della propria clientela. Ryanair è stata citata in giudizio davanti al Tribunale di Milano introducendo un’azione collettiva di concorrenza sleale (ex art. 2601 c.c.) a difesa di tutta la categoria degli agenti di viaggio.
La richiesta è quella di inibire ogni forma e procedura di ostacolo o discriminazione dell’acquisto di biglietteria intermediaria tramite agenzia di viaggi, tra cui le procedure di riconoscimento facciale, il divieto di screen scraping, procedure che non sono richieste nell’acquisto diretto non intermediato, oltre alla cessazione di pubblicazione di testi sul sito del vettore ed invio di comunicazioni ai clienti che screditano gli agenti di viaggio con l’intento di disincentivare il ricorso all’intermediazione a beneficio del booking diretto del vettore. Nella citazione è anche richiesto un risarcimento del danno all’intera categoria.
La notifica è stata estesa anche alla ADICONSUM, una delle maggiori associazioni del consumatori, aderenti al CNCU, affinché possa costituirsi in giudizio in adesione alle tesi di Fiavet-Confcommercio, dato interesse del consumatore a servirsi degli agenti di viaggio loro fiduciari per intermediare l’acquisto della biglietteria e assisterli anche nel post vendita nel caso, ad esempio, di cambio prenotazione o rimborsi.
In alcune destinazioni il volo diretto è operato esclusivamente da Ryanair, e per chi lavora turismo organizzato è diventato impossibile soddisfare un cliente che sceglie alcune mete turistiche dove opera in modo monopolistico la compagnia che ha un macchinoso sistema di verifica di identità del passeggero. Sul proprio sito il vettore esplicitamente afferma che le prenotazioni effettuate tramite gli agenti di viaggio “possono essere bloccate”, motivando l’affermazione con il fatto che non ha alcun accordo commerciale con le agenzie, dimenticandosi che queste operano come mandatarie della propria clientela.
Le opzioni che ha inserito il vettore sono di una verifica “rapida” al costo di € 0,59 che prevede un riconoscimento facciale e copia della documentazione di identificazione del passeggero. Si può immaginare quanto questo sia impossibile nel caso di gruppi o di viaggi di istruzione. In più, il controllo prevede la firma del passeggero per verificarne la sua autenticità, una pratica che richiede al massimo 7 giorni e per la quale è comunque necessaria la copia della documentazione di identificazione del passeggero ed un dispositivo dotato di fotocamera. Una procedura che viene applicata solo per la biglietteria acquistata tramite le agenzie di viaggio.
Il presidente di Fiavet-Confcommercio, Giuseppe Ciminnisi, ricorda in proposito, che la Federazione non è nuova a queste battaglie. “Nel 2011 Fiavet ha ottenuto una sentenza risarcitoria per diffamazione nei confronti di Ryanair, e avremmo voluto chiudere con questi comportamenti discriminatori nei confronti di una categoria che esiste, è più viva che mai, e deve poter svolgere la propria attività professionale”. “In più, con questo metodo si danneggia il consumatore che sceglie in modo chiaro di recarsi in agenzia di viaggio e affidarsi a un intermediario, proprio per essere tutelato nei suoi bisogni”.
“E’ una azione che interessa tutta la categoria e tutte le sigle che la rappresentano, nessuna esclusa. Sono certo che le molte voci che nei mesi scorsi sollecitavano l’avvio di questa iniziativa si costituiranno nel nostro giudizio al fianco di Fiavet-Confcommercio per fare finalmente fronte comune” conclude il Presidente.