Il Governo tedesco starebbe per mettere a disposizione due miliardi di euro come aiuto pubblico per salvare TUI, in difficoltà dopo la sospensione di tutti i viaggi. Lo rivela il Corriere della Sera. L’80% del prestito arriverà dalla banca pubblica tedesca Kreditanstalt für Wiederaufbau, la stessa che amministrò i fondi del Piano Marshall alla fine della Seconda guerra mondiale. Al Kfw il governo di Angela Merkel ha affidato i fondi per sostenere l’economia tedesca durante l’emergenza coronavirus. Secondo anticipazioni dell’agenzia Bloomberg, TUI avrebbe già raggiunto un accordo sui termini del prestito con la Kfw, che si assumerà la gran parte dell’onere, mentre il restante 20% di liquidità sarà fornito da banche commerciali,.
Dopo aver cancellato le programmazioni fino a metà marzo e relativo crollo di fatturato, TUI aveva fatto richiesta per gli aiuti di Stato. Come ricorda il Corriere, “la Germania ha approvato un piano da 156 miliardi per cercare di mitigare gli effetti del coronavirus sulla sua economia e ha approvato l’istituzione di un fondo da 600 miliardi per fornire liquidità e garanzie alle imprese, come pure per rilevare quote in aziende in crisi. Nel caso di TUI quote di grande maggioranza. L’intervento dello Stato, con il placet della Commissione europea, che ha temporaneamente sospeso le regole Antitrust contrarie agli aiuti di Stato, impedirà all’operatore tedesco delle vacanze di fare la fine del gruppo britannico Thomas Cook, il primo e il più antico tour operatore mondiale, fallito nel settembre 2019 dopo 178 anni di storia. Se avesse resistito fino a oggi, forse avrebbe potuto salvarsi. Grazie agli aiuti pubblici che molti Paesi si preparano a offrire nelle imprese che considerano strategiche”.
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