“Nonostante la contrazione dell’export italiano verso la Russia, le relazioni tra Italia e Federazione Russa restano fondamentali e salde. In un contesto geopolitico ancora pervaso da un clima di sfiducia del business derivato anche dalle sanzioni, diviene ancora più importante supportare la ripresa delle relazioni economiche commerciali sia a livello nazionale che regionale. La Campania rappresenta la regione apripista per i rapporti commerciali tra il Sud Italia e la Russia. È quindi strategico rafforzare l’asse tra i due Paesi per favorire una forte cooperazione dalla quale possono nascere e svilupparsi eccellenti possibilità imprenditoriali”.
Così il presidente dell’Associazione Conoscere Eurasia e di Banca Intesa Russia, Antonio Fallico, aprendo a Napoli, il V seminario italo russo organizzato dall’Associazione Conoscere Eurasia, Roscongress e Forum economico internazionale di San Pietroburgo in collaborazione con Intesa Sanpaolo e Banca Intesa Russia.
Secondo i dati Istat elaborati da Conoscere Eurasia, l’interscambio commerciale tra Campania e Russia nel 2018 ha raggiunto quota 128 milioni di euro; un risultato che da solo vale quasi un quarto degli scambi del Meridione verso la Federazione Russa, ma che patisce un calo del 15% sui valori del 2017, soprattutto per la contrazione delle importazioni da Mosca (50,2 milioni di euro, -26% sul 2017). In diminuzione, ma meglio della media del Sud Italia (-24,4%), anche l’export campano verso la Russia, fermo a poco più di 78,2 milioni di euro, -5,6%, sui 12 mesi 2017. A determinare il segno negativo delle vendite è stato soprattutto l’arresto del tessile che pesa 31 milioni di euro (-11%), dei mezzi di trasporto che sfiorano i 6,9 milioni di euro (-33%) e dei metalli che valgono 6,3 milioni di euro (-13%). Valori negativi, questi, non sufficientemente compensati dalle buone performance degli alimentari che segnano 16,6 milioni di euro (+8%) e dei macchinari che valgono 10,2 milioni di euro (+30%).
Segnali positivi arrivano dal turismo. Tra il 2015 e il 2018, infatti, l’interesse dei russi per la Penisola si è rafforzato, facendo registrare un incremento delle presenze del 67% ed eleggendo la Campania a prima meta turistica del Mezzogiorno.
Sul fronte dell’analisi dei dati economici regionali, con una quota pari al 65% delle esportazioni e al 46% delle importazioni, Napoli si conferma la provincia più dinamica nei rapporti con la Federazione Russa, seguita da Salerno sul fronte export e da Avellino in quello import, mentre Caserta occupa il terzo posto in entrambe le voci della bilancia commerciale. Anche il capoluogo di Regione registra però una decisa battuta di arresto nell’interscambio (-23%), con vendite e acquisti da Mosca in calo rispettivamente del 10,3% e del 41,3%. Saldo negativo anche per gli scambi russi con Caserta (-40,8%) e Benevento (-8,9%), mentre crescono quelli con Avellino (+164,2%) e Salerno (8,5%).
Considerando invece il dato nazionale, nel 2018 l’interscambio Italia-Russia ha registrato un incremento positivo del 5,5% (a/a), superando i 21,4 miliardi di euro, grazie all’incremento del 12% delle importazioni (13,8 miliardi di euro). Mentre segnano una flessione le esportazioni italiane verso Mosca che si sono fermate a 7,6 miliardi di euro, -4,5% rispetto al 2017.