L’Associazione Italiana Agenti di Viaggio AIAV, a nome degli oltre 2.000 iscritti, ha scritto al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Enrico Giovannini e all’ENAC per sollecitare un richiamo ufficiale ai vettori aerei e imporre loro di agire nel rispetto delle regole, procedendo celermente con le riprotezioni, i rimborsi e, non meno importante, con la trasmissione delle informazioni doverose e necessarie al mercato dopo i numerosi casi di disservizio registrati nelle ultime settimane a causa di scioperi e cancellazioni spesso senza preavviso, ritardi, mancanza di personale e aumenti dei costi che rischiano di compromettere irreparabilmente la stagione turistica in forte ripresa.
“Come sempre a fare le spese delle decisioni prese dai grandi operatori turistici (in questo caso le compagnie aeree) sono in primo luogo i viaggiatori e, con loro, le agenzie di viaggio – dichiara il presidente AIAV Fulvio Avataneo – Queste ultime costituiscono, nel caso della vendita dei pacchetti turistici, l’unico interlocutore disponibile a gestire con grandi difficoltà la prenotazione. Non è possibile tollerare ulteriormente questa situazione. Il Governo ha il dovere di imporre anche ai grandi il rispetto delle regole. Suggeriamo inoltre che anche i vettori, al pari di agenzie di viaggio e dei tour operator, siano sottoposti all’obbligo di sottoscrivere una polizza assicurativa o un fondo di garanzia contro l’insolvenza e/o il fallimento, a tutela dei viaggiatori”.
AIAV ritiene che questo strumento sia ora più che mai necessario per scongiurare i danni economici che molti consumatori ed imprese hanno già subito a causa del passato fallimento di compagnie aeree.
I voli cancellati dalle compagnie low cost e di bandiera, in Europa a giugno sono oltre 50.000 e la previsione di AIAV è che la situazione è destinata a peggiorare: si stima che tra luglio, agosto e settembre saranno cancellati 114 mila voli. I vettori non riescono a fronteggiare l’incremento dei flussi, in larga parte inatteso, che si è verificato negli ultimi mesi a causa delle politiche industriali adottate per fronteggiare il biennio pandemico: il crollo verticale della domanda ha costretto le compagnie a perseguire economie di scala e riduzioni di personale, che, nel momento della ripartenza, non è stato facile sostituire e reperire.
I disagi subiti dai viaggiatori sono solo un aspetto del problema, fa notare l’associazione presieduta da Avataneo. Il trasporto in tilt ha un impatto negativo diretto anche su tutto il sistema turismo, a cominciare dalle prenotazioni alberghiere: le cancellazioni al momento si attestano attorno al 20% con evidenti conseguenze anche sul comparto di tour operator e agenzie di viaggio, che gestiscono i flussi degli italiani verso l’estero, degli stranieri in arrivo e i viaggi degli italiani in Italia, e, oltre alla rabbia dei clienti, si trovano in prima linea ad affrontare rimborsi ed emergenze di ogni tipo.