La conferma ufficiale è arrivata in questi giorni, dopo il recente viaggio a Shanghai del Presidente del Gruppo SAVE, Enrico Marchi, e del Direttore Sviluppo Aviation, Camillo Bozzolo: con il via libera al volo da parte di CAAC (Civil Aviation Authority China) e ENAC e la conseguente messa in vendita del collegamento, dal 26 settembre la compagnia China Eastern Airlines collegherà Venezia con Shanghai tutto l’anno con tre voli settimanali.
Per il Gruppo SAVE, che gestisce il terzo aeroporto intercontinentale italiano, si tratta del raggiungimento di un obiettivo da tempo perseguito, sostenuto da volumi elevati di passeggeri e cargo tra i due Paesi anche in assenza di una linea diretta, alla base della decisione del vettore cinese di avviare il collegamento non-stop.
Il 2019 per l’aeroporto Marco Polo è stato l’anno di massima espressione del mercato cinese. Il totale passeggeri che, attraverso voli in coincidenza, aveva volato tra Venezia e la Cina era stato di oltre 150.000 persone. Un dato destinato a moltiplicarsi grazie al volo non-stop, considerando che a Venezia l’attivazione di ogni volo di lungo raggio ha sempre determinato una consistente stimolazione dei flussi di passeggeri e merci.
Il nuovo volo su Shanghai, che nel primo anno si prevede trasporterà circa 70.000 passeggeri, stimolerà in tempi brevi i flussi da Venezia per l’intera Cina e oltre.
China Eastern Airlines è la più grande compagnia aerea cinese avente base a Shanghai: la sua flotta consiste in oltre 800 aeromobili di ultima generazione, grazie ai quali oltre 120 milioni di passeggeri vengono trasportati annualmente. Attualmente, China Eastern Airlines opera un totale di 179 rotte aeree, sia domestiche che internazionali, assicurando il collegamento con 75 destinazioni diverse, site in 34 tra paesi stranieri e distretti speciali.
Oltre che nella capillarità della rete di voli, il punto di forza della compagnia sta nell’appartenenza all’alleanza SkyTeam, attiva all’aeroporto di Venezia con circa 260 voli settimanali.
Il nuovo collegamento servirà e stimolerà tutti i segmenti di traffico: turismo, business, cargo, VFR (visit friends and relatives).
Turismo. Il Nord Est è la prima aerea del nostro Paese per numero di turisti in arrivo dalla Cina. Uno studio dell’ENIT realizzato ad aprile 2023 evidenzia come, per i viaggiatori cinesi, Venezia e Verona insieme costituiscano il 67% delle preferenze di viaggio in Italia.
Business e cargo. Il Nord Est esprime il 13% dei flussi commerciali tra Italia e Cina, che generano un volume d’affari annuo di circa 10miliardi di euro, secondo solo a quello dell’area milanese (dato Istat del 2022). Da qui il forte potenziale anche dell’attività cargo, con previsioni di raggiungere 30.000 tonnellate di merce tra import ed export trasportata nel primo anno col nuovo volo non-stop.
VFR (Visit Friends & Relatives). Con circa 70.000 residenti, la comunità cinese nel Nord Est è per dimensioni la seconda in Italia dopo quella della Lombardia. Visite e ricongiungimenti familiari saranno sostenuti e favoriti dal nuovo volo, con flussi dalla Cina provenienti in particolare da Shanghai, Wenzhou e Hangzhou (nella provincia di Zhejiang) e Xiamen (nella provincia di Fujian).
Il volo è acquistabile nel sito di China Eastern Airlines, tramite agenzie di viaggio sia online che tradizionali.
Enrico Marchi, Presidente del Gruppo SAVE – “La conferma del volo su Shanghai segna per l’aeroporto di Venezia l’avvio di una nuova stagione di scambi e relazioni con la Cina e l’Estremo Oriente. Per il nostro Gruppo rappresenta un traguardo sul quale ci siamo concentrati con convinzione e tenacia, raggiunto in un anno che possiamo definire simbolico, dedicato a Marco Polo e al suo storico contributo nello sviluppo dei rapporti con la Cina.
Per Venezia e l’ampio territorio servito dall’aeroporto, il collegamento non-stop di China Eastern costituisce un valore aggiunto, permettendo di raggiungere Shanghai in circa dodici ore, con un risparmio del 40 per cento di tempo rispetto a soluzioni di viaggio che comportano più passaggi, garantendo nel contempo una capillarità di prosecuzioni all’interno del vasto mercato cinese”.