Turismo, tra nuove sfide da affrontare e soluzioni da esplorare: ne parleranno i rappresentanti di vari paesi del mondo a Firenze durante il festival internazionale “The World in Florence”. La terza edizione si terrà dal 21 al 23 novembre 2023, itinerante nel centro storico del capoluogo toscano tra gli spazi della Palazzina Reale di Santa Maria Novella e quelli di Palazzo Coppini, dimora medievale situata a San Lorenzo, in via del Giglio 10, che raccoglie manufatti dai sette continenti.
La manifestazione è ideata da Fondazione Romualdo Del Bianco, Movimento Life Beyond Tourism – Travel To Dialogue, con il patrocinio di Comune di Firenze, Città Metropolitana di Firenze, Regione Toscana, ICCROM, ICOMOS, Consolato Onorario della Repubblica Ceca a Firenze, CCIAA di Firenze, Consiglio d’Europa, Confcommercio di Firenze e Arezzo, Centro Associazioni Culturali Fiorentine APS, IFLA, Fondazione Ernesto Balducci, ETOA, Associazione Italiana Turismo Responsabile, Consolato Onorario della Polonia a Firenze, CACF, CCPTC, con il supporto di B&B Italia, Palazzo Coppini; media partner The Map Report, The Florentine.
Il patrimonio culturale, i viaggi, l’ambiente e il dialogo tra le diverse comunità, in relazione al macrotema della mobilità turistica e delle sfide e delle possibili soluzioni applicabili, saranno al centro della tre giorni di incontri, dibattiti, workshop, eventi e testimonianze dirette dai Luoghi Parlanti®, secondo l’innovativo format interattivo ideato da Movimento Life Beyond Tourism che mira a promuovere e valorizzare il patrimonio culturale, sia tangibile che intangibile.
Tanti i Paesi che hanno già confermato la propria partecipazione, e che saranno in delegazione, tra cui Azerbaijan, Camerun, Georgia, Giappone, Nigeria, Romania, Taiwan e Ucraina (elenco in continuo aggiornamento su www.lifebeyondtourism.org e www.theworldinflorence.com). In occasione del festival, sarà allestita una nuova mostra sui Luoghi Parlanti® all’interno della Palazzina Reale di Santa Maria Novella, un’esposizione “phygital” che presenterà una serie di pannelli dotati di tecnologia NFC/QR code con approfondimenti sugli itinerari culturali nei territori della rete. I visitatori avranno la possibilità di arricchire l’esperienza di visita scoprendo curiosità e aspetti inediti.
Al cuore del festival, la mobilità, che nasce dalla volontà di soddisfare la curiosità culturale ma si manifesta come un turismo di massa in ripresa esponenziale dopo la crisi pandemica. Questa forma di mobilità ha un impatto sull’ambiente attraverso le emissioni, il consumo eccessivo di risorse e la produzione di rifiuti. Inoltre, influisce sugli equilibri sociali e culturali, rappresentando una sfida per le comunità soggette alla turistificazione e influenzando la possibilità di godere della natura e della cultura di una località.
Tra i protagonisti coinvolti nel programma dei talk di approfondimento: Mounir Bouchenaki, presidente emerito della Fondazione Romualdo Del Bianco, archeologo algerino e direttore in carica del Centro regionale arabo per il patrimonio mondiale; Francesco Bandarin, architetto e Assistente Direttore Generale dell’UNESCO per la Cultura (2010-2018); Maria Teresa Jaquinta, membro del Comitato Italiano dell’ICOMOS (International Council for Museums and Sites), delegato per l’Italia presso l’ICOMOS International Scientific Committee for Conservation e professoressa all’Università di Goradze (Bosnia-Erzegovina); Tim Fairhurst, segretario generale del ETOA-European Tourism Association AISBL; Carlo Francini, storico dell’arte, è responsabile dell’Ufficio per il Patrimonio Mondiale e i rapporti con l’UNESCO del Comune di Firenze dal 2005 ed è il direttore del sito del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO “Centro Storico di Firenze”; Gilles Bertrand, professore di storia moderna all’Università di Grenoble; Salvatore Messina, Segretario Generale dell’Associazione per la Fondazione dell’Università Internazionale del Mediterraneo; Massimo Lucidi, presidente della Fondazione e-novation, direttore del giornale “The Map Report” e fondatore del Premio Eccellenza Italiana.
Parte fondamentale del programma il “Learning Journey”, percorso di approfondimento che si rivolge a studenti, ricercatori, docenti e a tutti gli interessati alle tematiche relative al patrimonio, al viaggio e allo sviluppo dei territori, nella loro relazione con il cambiamento climatico e con la diversità culturale, tra rischi e nuove sfide. Le sessioni si svolgeranno in modalità dinamica, in forma ibrida, in cui relatori di altissimo livello nel panorama internazionale per gli studi e le attività relative alle tematiche sopra esposte si confronteranno con le giovani generazioni.
Dichiara la presidente Carlotta del Bianco: “Il festival, un percorso quinquennale iniziato nel 2021, ha come scopo principale la diffusione dei valori che come fondazione portiamo avanti in linea con la Dichiarazione sulla Diversità Culturale UNESCO e la New Urban Agenda – Dichiarazione di Quito. Crediamo infatti che la cultura e la diversità culturale siano risorse per l’arricchimento dell’umanità, in grado di contribuire consistentemente allo sviluppo sostenibile”.
La serata inaugurale sarà il 21 novembre, durante la quale il pubblico fiorentino potrà assistere (biglietti disponibili su Evenbrite, €15,00) alla conferenza spettacolo “Homo turisticus Evolution” del prof. Duccio Canestrini, antropologo, giornalista e scrittore, che si occupa del rapporto tra uomo e ambiente, di turismo “permeabile” e più in generale dei processi legati all’incontro interculturale.
Un evento divertente e istruttivo attraverso le fasi cruciali della storia dei viaggi, che ci porta a esplorare i panorami turistici attuali: microterritoriali, ludici e sostenibili. Lo spettacolo si spinge oltre, immaginando scenari futuri in un mondo in costante mutamento. Dalle emozioni ancestrali alle nuove tecnologie, l’evoluzione di Homo turisticus ci costringe a confrontarci con questioni essenziali: il nostro desiderio di natura, l’etica dell’incontro e le caratteristiche dei territori ospitanti.
Duccio Canestrini, attraverso la sua visione antropologica, ci ricorda che la mobilità e l’ospitalità sono intrecciate con miti e riti potenti, che si radicano nel passato ma si evolvono costantemente. Non c’è viaggio senza narrazione, e il turismo stesso è divenuto una forma di performance. Dalle canzoni ai fumetti, dalla pubblicità ai reportage su YouTube, il nostro viaggiare è la rappresentazione, spesso affidata a noi stessi attraverso i selfie, di un’esperienza di vita irrinunciabile. Il futuro del turismo si prospetta pulito, giusto e sostenibile, promuovendo relazioni più equilibrate e soddisfacenti per tutti. Il turismo sta cambiando, e dovremmo farlo anche noi con esso, almeno un po’.