A Firenze il primo hotel italiano certificato Queervadis

“Il turismo ha nella sua essenza l’inclusività e la totale comprensione per la diversità: seguire il protocollo QueerVadis significa impegnarsi ancora di più, e più a fondo, per un futuro di condivisione e una scelta trasparente e concreta di accoglienza”. Giovanna Ceccherini, sales manager del gruppo Sonders&Beach a capo del programma incentrato sul protocollo QueerVadis Diversity& Inclusion Program saluta così l’ingresso del primo hotel italiano nel programma certificato da RINA che ci avvicina a standard europei all’avanguardia e ormai imprescindibili.

Il protocollo QueerVadis Certified è infatti un programma di respiro mondiale volto alla promozione dell’accoglienza turistica della comunità LGBTQ+. Il viaggiatore internazionale potrà dunque avere la garanzia di un’accoglienza adeguata al Grand Hotel Adriatico riconoscibile a livello internazionale.

Per ottenerlo l’albergo ha seguito delle linee guida per ospitare al meglio il viaggiatore LGBTQ+. Il percorso di certificazione si è sviluppato in quattro momenti che hanno condotto il Grand Hotel Adriatico ad emergere, rispetto ai competitor, per la loro attenzione ai temi DE&I. Si parte da un’analisi del contesto in termini di buone pratiche già in essere per passare alla formazione professionale sui temi della diversità ed inclusione, con particolare attenzione al viaggiatore LGBTQ+. Legislazione, comunicazione, marketing e diversity management sono state le macroaree di sviluppo. Il Grand Hotel Adriatico si è quindi impegnato nella redazione di un manuale di gestione dedicato alle buone pratiche per l’accoglienza LGBTQ+, che implica l’onere di mantenere aggiornati i contenuti. Ultima fase, la certificazione, con RINA, che ha verificato la congruità e le evidenze contenute nel manuale di gestione. La certificazione, rilasciata ‘senza debiti’ al Grand Hotel Adriatico rappresenta uno strumento strategico per il posizionamento commerciale, in particolare sui mercati occidentali, molto attenti ai temi di DE&I.

“Il turismo LGBTQ+ ha superato i 43 miliardi di euro e quest’anno con il boom del turismo farà dei numeri ancora più importanti, ma bisogna anche osservare che  il 50% dei viaggiatori LGBTQ+ europei che scelgono un albergo sono attenti al fatto che sia deliberatamente LGBTQ+ Friendly, e avere un label che attesti  non solo l’adesione a un codice etico, ma un vero impegno in un programma di accoglienza con l’adozione di politiche di Diversity&Inclusion che l’Europa stessa orma ritiene indispensabili” dichiara Alessio Virgili, ceo Sonders&Beach.

Il Grand Hotel Adriatico si è distinto fin dagli anni sessanta per un’accoglienza rivolta all’unicità delle persone quale punto di forza della sua offerta internazionale. Dal 2021 ha deciso di intraprendere un percorso più strutturato che li ha portati a ricevere il label QueerVadis. Il turista che desidera scoprire Firenze saprà che al Grand Hotel Adriatico, troverà personale preparato a segnalare le peculiarità dei vari tour della città, ristoranti e locali.

“Nella nostra azienda abbiamo sempre accolto gli ospiti senza mai fare distinzioni di etnie, credo religioso o orientamento sessuale. Lo abbiamo sempre fatto, ma senza soffermarci sul valore di un’accoglienza totalmente inclusiva, per questo abbiamo deciso di investire per fare qualcosa di più. Siamo orgogliosi di aver ricevuto questa certificazione che va ben oltre il definirsi ‘gay friendly’. Grazie ad un ambiente elegante ma casual, alla posizione centrale, al parcheggio privato, al Wellness Center, al giardino e ristorante, possiamo già contare sul gradimento della clientela LGBTQ+, e certamente ci è di aiuto  trovarci a pochi passi  dall’area della città definita da importanti guide internazionali come ‘la zona più cool del mondo’: San Frediano e l’Oltrarno. La certificazione rappresenta per noi un ulteriore impegno a perfezionamento della nostra ospitalità verso i viaggiatori” afferma Laura Innocenti, direttore commerciale del Gruppo Arshotels Firenze di cui fa parte il Grand Hotel Adriatico e Rivoli Boutique Hotel.

“Possiamo dire che Firenze è una destinazione inclusiva ante litteram: già nel 1853, infatti, Leopoldo II abolì le pene contro l’omosessualità. Oggi come allora, i valori alla base della nostra città si traducono in un progetto turistico sempre più sostenibile ed inclusivo. Come Destination Florence, la divisione dedicata al turismo individuale di Destination Florence Convention & Visitors Bureau e partner ufficiale del Comune di Firenze, ci impegniamo attivamente dal 2017 nell’attenta selezione di partner e operatori turistici sul territorio che rispettino questi criteri. Non solo: Destination Florence è socio di AITGL, l’Ente Nazionale per il Turismo LGBTQ+ che supporta imprese e istituzioni turistiche a creare una cultura basata sulla sostenibilità economica e sull’accoglienza consapevole”, sostiene Carlotta Ferrari, direttrice di Destination Florence Convention & Visitors Bureau.